Postato da Piero Graglia . Pubblicato il 31 Maggio 2009,
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L’ultima settimana di campagna elettorale. La prima campagna elettorale, la più bella. Come il primo bacio o come il primo amore. Sono stati giorni belli di incontri mai frenetici, sempre proficui. Ho conosciuto tante persone curiose e simpatiche e ho avuto modo ovunque di raccontare «my way» l’Europa che penso e che sogno.
Un’Europa grande e forte, in grado di avere sul piano internazionale lo stesso peso politico che ha come prima potenza economica mondiale; un’Europa che sia vicina ai cittadini perché finalmente i cittadini saranno in grado di percepire quanto l’Europa fa per loro, ormai da molti decenni, in misura crescente. Ma anche un’Europa che incide sempre di più ogni anno che passa, sui territori e sugli assetti produttivi tramite i fondi strutturali e di coesione; un’Europa che ha svolto una funzione vitale di «grande regolatrice» nel passato e che nel futuro sarà sempre di più un punto di riferimento per la definizione e la difesa di diritti civili vecchi e nuovi.
Io credo fermamente in un’Europa plurale, grande, integrata, unione di minoranze (nessuna nazionalità o Stato nazionale può dirsi maggioranza in essa) e modello di convivenza. E sono orgoglioso di essere europeo di nazionalità italiana, cittadino della più grande rivoluzione civile che la storia dell’uomo abbia mai visto.
Abbiamo ancora una settimana per raggiungere un’obiettivo importante: le idee federaliste che rientrano nel Parlamento europeo, la sovranazionalità che metterà alla prova l’Europa degli egoismi nazionali e delle esclusioni, delle paure e delle isterie xenofobe. Ce la faremo, e ce la farò. Con voi.